Un mistero napoletano

Napoli nei particolari

Galleria commerciale Umberto I a Napoli.

L’oggetto centrale della foto è la galleria commerciale denominata “Umberto I” a Napoli.
Essa conta ben 4 ingressi, uno per ogni lato, quello raffigurato è il principale e si apre su via San Carlo, breve ma celebre strada che ospita l’omonimo teatro napoletano il cui ingresso è frontestante quello della galleria.
Sul fronte della galleria a caratteri cubitali c’è un numero scritto in caratteri romani : MDCCCXC
Esso indica l’anno in cui venne realizzata, il 1890.
Proviamo a tradurre il numero romano:
In pratica “M” sta per 1000 a cui si deve aggiungere la “D” che vale 500, sommiamo ancora le tre “C” di cento cadauna che ci porta ad un totale di 1800, infine è aggiunto unaltra “C” ma anticipata da un “X” che rappresenta un 10 per cui la “X” si deve sottrarre alla “C” risultando 90 che aggiungiamo a sua volta al 1800 arrivando quindi ad un totale definitivo di 1890.
In effetti la galleria “Umberto I” fu costruita tra il 1887 e il 1890 e dedicata a Umberto I re d’Italia come omaggio al Re che mostrò l’esigenza di un “Risanamento” della città di cui la galleria fa parte.
Ma per chi passasse da quelle parti, la sua attenzione e ben attratta anche da altro:
«Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita. […] Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini al teatro san Carlo, ma ne dia la più pallida idea.»
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817)
«Finalmente un vero palco reale, più bello certamente di quello del Covent Garden»
(Margaret d’Inghilterra, in una visita al Teatro in occasione del 250º anniversario dalla fondazione)
Il teatro nacque nel 1737, sulla sinistra della foto fa capolino la sua arcata di ingresso realizzata in un secondo momento per dare modo a chi scendesse dalla carrozza di entrare nel teatro restando al coperto.
L’ora fermata dalla foto è probabilmente prossima alle 13.00 e la stagione è di quelle miti.
Gli anni sono quelli di inizio 1900 quando i tram cominciarono a funzionare ad elettricità per cui sono visibili sia i binari che i cavi elettrici, e l’assenza di auto ma la presenza di calessi e carrette fa pensare che la prima guerra mondiale fosse ancora da iniziare. ( https://d.facebook.com/Napolicittaunica/photos/a.462162580624270/1949001825273664/?type=3&source=57 )

Sembra tutto normale. Tuttavia esistono fotografie in cui la scritta in numeri romani la data a caratteri cubitali è 890 e poi corretta a 1890 tramite l’anteposizione di una lettera M. In base a miei studi, la lettera maiuscola M, nella datazione, non stava per il numero mille, neanche forse esisteva un tale numero ai tempi dei (cosiddetti) romani.
Ancora una volta, sembra esserci una prova che mille anni sono stati aggiunti al calendario.
E poi, cosa sono realmente i “numeri romani”? Immobili del tutto simili a quelli dell’antichità ma edificati 15 o 20 secoli dopo. Ma ci crediamo veramente? Nelle vecchie fotografie (similmente all’arco di trionfo a Parigi) la galleria napoletana sembra già antica a pochi anni dalla sua presunta costruzione.
O si tratta di vestigia antichissime riattate e recuperate all’uso?

Nella immagine a sinistra la data sul frontespizio è 890. Come mai l’edificio appare costruito appare già vecchio?

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