Il Pantheon di Roma è uno dei siti più visitati al mondo. Nel 2019, ha fatto registrare 8 milioni di presenze. Più visitato e più fotografato. Qualcuno è riuscito a riprendere persino la neve che cadeva dall’apertura in alto e anche la pioggia che si riversava all’interno. Un’altra visuale insolita ci viene da un drone che ha raggiunto la cupola. Le persone sembrano delle formiche, da un’altezza di più di 40 metri. Di tutte le strutture a cupola presenti in giro per il mondo, in Europa come in America, attribuite ad architetti diversi, pur avendo caratteristiche simili, il Pantheon di Roma è la più grande e la più misteriosa. Si tratta di un edificio speciale in quanto la sua cupola, del diametro di 44 metri, è unica, non essendo stata mai più ricreata. E non si sa nemmeno come sia stata creata. Insomma è un’altra di quelle opere “impossibili”, al pari delle cattedrali. Anche se l’inizio della costruzione viene collocato nel 27 D.C. ed attribuito ad Agrippa, genero di Augusto, non esistono documentazioni certe. Si dice inoltre che l’edificio sia stato ultimato cento anni dopo e che debba il suo nome alle statue degli dei presenti all’interno. Tutti sono comunque concordi nel dire che il Pantheon debba la sua sopravvivenza alla tecnica costruttiva adoperata, che ha consentito alla struttura di essere ancora in piedi ai giorni nostri. A questo spazio, convertito poi nella basilica cristiana di Santa Maria della Rotonda, si accede da un portico in colonne, di cui 8 che reggono il frontone e due gruppi di 4 colonne in seconda e terza fila. Lo schema delle 8 colonne frontali lo ritroviamo in molti altri edifici. L’area circolare interna è costituita da pareti in muratura che reggono l’enorme cupola in calcestruzzo romano non armato, cioè solo cemento, senza che vi siano altre strutture di sostegno. Nonostante ciò, dopo secoli di abbandono, fra scosse sismiche e inondazioni, la cupola non è collassata sotto il peso dei suoi stessi materiali…

